2025-08-07
Che tu sia appena uscito dall'addestramento o abbia anni di esperienza, tutti hanno commesso almeno alcuni di questi errori. Alcuni sono innocui. Altri possono compromettere la tua efficacia, sicurezza o l'esito della missione.
Questo elenco si basa sul feedback operativo, sulle revisioni post-azione (AAR) e sulle vere lezioni apprese dai dispiegamenti. Che tu sia un operatore in prima linea o parte della vitale struttura di supporto che mantiene le squadre rifornite, equipaggiate e mobili, questi punti sono importanti.
Il problema: Sovraccaricarsi di equipaggiamento di cui potresti non aver bisogno.
Il risultato: Ridotta velocità, resistenza e flessibilità sotto il fuoco. Il sovraccarico è un problema ben documentato nei debriefing delle pattuglie NATO.
Cosa fare invece: Applicare un approccio a strati: equipaggiamento da combattimento, equipaggiamento di supporto ed equipaggiamento di sostentamento. Tieni gli elementi essenziali addosso; tutto il resto può rimanere nello zaino o nel veicolo.
Il problema: Cinghie allentate, moschettoni che sbattono e l'equipaggiamento che sbatte contro il tuo corpo.
Il risultato: Rilevamento udibile, soprattutto in ambienti urbani e boschivi. Irruzioni furtive come questa sono state segnalate nei rapporti di ricognizione e pattugliamento dei cecchini.
Cosa fare invece: Fissare tutti gli oggetti utilizzando fasce elastiche di ritenzione, involucri silenziatori e tasche aerodinamiche. Metti alla prova il tuo equipaggiamento in movimento. Non solo stando fermi.
Il problema: Posizionamento errato delle tasche, come un IFAK (Kit di pronto soccorso individuale) sulla schiena o caricatori riposti in modo incoerente.
Il risultato: Ricariche più lente e ritardo nel trattamento delle vittime. Lo STANAG 2871 della NATO raccomanda che il layout del kit corrisponda agli esercizi di addestramento per rafforzare la memoria muscolare.
Cosa fare invece: Configura il tuo carico in base alla mano dominante, al profilo della missione e alle SOP della squadra. Quindi allenati con esso in condizioni diverse: affaticato, con i guanti, con poca luce.
Il problema: Acquistare equipaggiamento per l'aspetto piuttosto che per le prestazioni.
Il risultato: Materiali fragili, scarsa ergonomia e espedienti non testati. Un problema comune sia negli appalti che negli acquisti personali.
Cosa fare invece: Dare la priorità all'equipaggiamento collaudato sul campo rispetto ai design appariscenti. L'equipaggiamento deve essere selezionato in base all'affidabilità, non all'appeal commerciale.
Il problema: Imballare l'equipaggiamento in base alle previsioni migliori.
Il risultato: Lesioni da freddo, mobilità degradata e disagio evitabile. Le famigerate lezioni delle Falkland e dell'Ucraina sottolineano le conseguenze di un'inadeguata preparazione meteorologica.
Cosa fare invece: Costruisci il tuo carico attorno alla stratificazione modulare. Gli strati di base traspiranti, gli strati intermedi isolanti e gli strati esterni impermeabili sono essenziali.
Il problema: Le luci montate sul casco o sull'arma si accendono involontariamente.
Il risultato: Una posizione compromessa, soprattutto durante i movimenti notturni o in ambienti sensibili agli infrarossi. Questo problema si ripresenta negli AAR delle operazioni e degli esercizi notturni, come la NATO Cold Response.
Cosa fare invece: Utilizzare luci con interruttori di blocco o attivazione schermata. Per le operazioni segrete, considera le opzioni solo IR (solo infrarossi) con coperture sicure.
Il problema: Layout casuale o incoerente delle tasche.
Il risultato: Balbettare sotto pressione, reazioni lente e scarsa compatibilità tra le squadre. Gli istruttori di tiro dal vivo segnalano regolarmente questo nelle operazioni a distanza ravvicinata e montate.
Cosa fare invece: Standardizza il posizionamento dell'equipaggiamento critico come i lacci emostatici, le radio, i caricatori. Allenati fino a quando non diventa automatico e mantieni la coerenza in tutta la squadra, quando possibile.
Il problema: Fascette, paracord o nastro adesivo vengono utilizzati come soluzioni permanenti.
Il risultato: Guasto del kit in movimento, rinculo o stress meteorologico. Le soluzioni improvvisate sono spesso di breve durata e inaffidabili.
Cosa fare invece: Utilizzare la corretta ritenzione MOLLE (Modular Lightweight Load-carrying Equipment), clip e kit di riparazione. Se contiene un'arma, un kit medico o un dispositivo di comunicazione, fissalo con soluzioni appositamente costruite.
Il problema: Il kit viene riposto bagnato, sporco o danneggiato dopo l'uso.
Il risultato: Clip corrose, muffa, elementi di fissaggio bloccati e prestazioni degradate. La negligenza della manutenzione è frequentemente citata nei rapporti di logistica e ispezione della NATO.
Cosa fare invece: Tratta il tuo equipaggiamento come il tuo sistema d'arma. Puliscilo, asciugalo e ispezionalo dopo ogni missione. Sostituisci regolarmente le parti usurate e riprova i tessuti.
Il problema: Scegliere un kit in base all'estetica piuttosto che all'applicazione.
Il risultato: Configurazioni appariscenti che ostacolano il movimento, mimetismo non corrispondente o elementi a bassa priorità in primo piano. Gli istruttori tattici evidenziano sempre più questa mentalità come una responsabilità.
Cosa fare invece: Lascia che la missione detti il carico. Concentrati su vestibilità, funzionalità e durata sul campo, non sull'appeal online.
t. Concentrati su vestibilità, funzionalità e durata sul campo, non sull'appeal online.